La città, così come la ammiriamo oggi, ha un impianto settecentesco, frutto della riedificazione successiva al disastroso terremoto del 1693. Il Viceré Uzeda incaricò delle operazioni di ricostruzione Giuseppe Lanza Duca di Camastra, che ricostruì la città nello stesso sito, riutilizzando le parti degli edifici superstiti: è il caso della Cattedrale, il cui prospetto fu realizzato tra il 1730 e il 1758 da G. B. Vaccarini, l’architetto che progettò anche la sistemazione della fontana dell’Elefante, simbolo della città.
La nostra visita, quindi, non potrà che cominciare da Piazza Duomo, cui si accede per la porta Uzeda, dove si ammireranno gli eleganti prospetti in cui si alternano i colori bianco e nero della pietra lavica e del calcare di Comiso con l’intonaco grigio ricavato dalla lava. Si potranno osservare i giochi di luce e colore nei prospetti del seminario dei Chierici e del Palazzo Senatorio, oggi sede del Comune. La passeggiata proseguirà oltre la cattedrale, ammirando la chiesa di S. Placido nella piazza omonima, e l’imponente Palazzo Biscari, la cui facciata è arricchita da decorazioni scultoree che rappresentano fiori, putti e telamoni, per ritornare sulla via Etnea e ammirare la facciata concava tardobarocca della Basilica della Collegiata. Infine, si attraverserà la straordinaria Via Crociferi, vero gioiello della Catania barocca con la sua teoria di chiese, chiusa dal portale d’ingresso di villa Cerami e aperta da quella a una sola navata di S. Benedetto con portale vaccariniano e un vestibolo con scalinata marmorea, cui segue la chiesa di S. Francesco Borgia. Il capolavoro dell’architettura religiosa settecentesca è rappresentato dalla Chiesa di S. Giuliano, con la sua facciata curvilinea, a pianta ellittica di tipo borrominiano. Infine, completeremo il tour della città barocca visitando il Monastero benedettino di S. Nicolò l'Arena, una costruzione monumentale con il prospetto a grosse lesene a bugnato a chiusura di balconi incorniciati da esuberanti mensoloni con raffigurazioni grottesche.