Viaggiando lungo l’autostrada che collega le coste est e ovest della Sicilia, a metà percorso, al centro dell’isola, si intravede un monte coperto da un mantello di case, è il Monte Teja, dove in cima sorge Agira. La città conserva ancora le testimonianze della fruttuosa convivenza fra cristiani, ebrei e musulmani.
Entrando in città ci si può inerpicare per i vicoli del quartiere arabo; salendo troviamo la chiesa del SS. Salvatore, dove è custodito il più antico Aron d’Europa risalente al 1454. Proseguendo poi lungo uno stretto vicolo ci si imbatte nel luogo dove sorgeva la Sinagoga e, più su, il castello di Agira, costruito più in alto possibile così da sfruttare la posizione dominante del monte e controllare le valli circostanti. Ancora oggi, a distanza di secoli, questo luogo regala la spettacolare vista di un “mare di terra”, belvedere unico nel cuore della Sicilia.
Scendendo giù dal castello è d’obbligo un passaggio al piccolo Museo di Cultura materiale Silvestro Nasca, “un inno alla vita in ciò che essa ha di più sacro: la memoria”.
E dopo una passeggiata tutta in salita, comincia la discesa nel cuore morbido di Agira, quello delle Cassatelle, dolce esclusivamente tipico della tradizione agirina in cui l’eleganza del bianco avvolge la delicatezza decisa del ricco ripieno al cacao, e ancora i ‘nfasciatieddi, di cui non si può cercare di descrivere la bontà, bisogna assaggiarle!
