La costa nord-occidentale della Sicilia si caratterizza per la sua gradevole armonia naturalistica: delicate valli, circondate da montagne, porti naturali e piccole baie. Quest'area fu scelta dai Fenici nel VII secolo a.C. per la fondazione della loro seconda colonia siciliana: Solunto.
Il tour ha inizio sulla cima di Monte Catalfano, presso il Parco Archeologico di Solunto, dov’è possibile visitare le più importanti testimonianze della città ellenistico-romana, caratterizzate da forti radici culturali puniche. Le straordinarie testimonianze del sito mostrano un impianto urbanistico di tipo ippodameo, caratterizzato dalla presenza di una grande strada pavimentata, la via dell’Agorà. Lungo questa strada, da ciascun lato, è possibile ammirare le abitazioni dell’antica città e le lussuose case a peristilio, come la Casa di Leda, famosa per i suoi dettagli architettonici, come i mosaici, sia in opus signinum sia a tessera, e le pitture murali, con pannelli in stile pompeiano. Alla fine della lunga strada, si giunge nell’area pubblica della città, l’agorà, circondata a Ovest da una monumentale Stoà e dai maggiori edifici pubblici cittadini.
Nel pomeriggio, visiteremo Bagheria (l’antica Baarìa), famosa per le sue magioni barocche e per le ville circondate da vigneti e limoneti. L’area occupata da questo centro, sin dall’inizio del XVII secolo, grazie al principe Giuseppe Branciforte, fu scelta dalle famiglie aristocratiche di Palermo, per trascorrervi le loro vacanze eleganti, lontane dall’affollata e rumorosa città. Tutte le ville di Bagheria, molte delle quali oggi abitate dai discendenti dei primi proprietari, sono parte di un indimenticabile periodo storico e del suo charme. Villa Palagonia ci incanterà col suo “parco di mostri”, 62 statue di figure grottesche lungo le mura della villa insieme ad altre eccentricità decorative di Tommaso Napoli. Un altro elemento di interesse della cittadina è Villa Cattolica, che custodisce una bella collezione di arte moderna, parzialmenta dedicate al pittore locale Renato Guttuso.
