Se volete sfuggire ai luoghi più turistici e scoprire una Sicilia autentica, se siete appassionati di archeo-trekking e amanti di turismo ambientale, potrete soffermarvi per tre giorni in provincia di Enna, nel cuore della Sicilia, e ripercorrere le tracce di un mito affascinante come quello di Demetra e Kore, che trova origine proprio in questi luoghi.
La provincia di Enna, priva di sbocchi sul mare, infatti può offrire una piacevole alternativa alle spiagge affollate. All’interno delle sue 6 aree naturalistiche protette, trovano spazio itinerari con suggestivi panorami e immersi nel silenzio e che conservano tracce di antichi insediamenti, che vanno dalla Preistoria al Medioevo.
E allora indossate scarpe comode e seguite i consigli di Rosella, che vi potrà guidare per quattro giornate alla scoperta di miti e siti archeologici immersi in un incantevole paesaggio.
Partiamo dal mito di Demetra e Kore…
Si narra che lungo le rive del Lago di Pergusa il dio degli Inferi, Ade, abbia rapito la splendida Kore, figlia di Demetra, dea delle messi e del grano. La madre riuscì ad accordarsi con l’oscura divinità affinché potesse tenere con sé la figlia per sei mesi l’anno, periodo in cui sbocciava la primavera e si raccoglievano i frutti estivi. Passati i sei mesi, la figlia avrebbe fatto ritorno dal suo sposo, e la madre per il dolore, rendeva la terra fredda e gli alberi spogli durante i mesi dell’inverno.
Il nostro itinerario di tre giorni parte proprio da questo luogo, “dove la primavera è eterna”, affascinante scenario del racconto mitologico legato al culto delle due divinità e della nascita delle stagioni, come decantato da diversi poeti e storici di età antica.
Primo giorno: Cozzo Matrice, Enna, Museo Archeologico di Palazzo Varisano
Partiremo da Cozzo Matrice, luogo che è stato identificato dagli storici come l'antro da cui Ade venne fuori per rapire Kore. Davanti a questa apertura, posta sulla cima rocciosa del Cozzo, sono stati messi in luce i resti di un themenos sacro. Nelle balze sottostanti si potrà visitare la necropoli, costituita da tombe a grotticella artificiale, che testimoniano il rapporto proficuo stretto con le popolazioni greche stanziatesi sulle coste siciliane, come si evidenzia dai corredi, oggi conservati presso il Museo Archeologico Varisano di Enna.
La successiva tappa sarà la sede presso la quale sorgeva il più importante santuario di tutto il mondo romano dedicato alla dea Cerere (nome romano della dea Demetra), sulla sommità di Henna. Visiteremo quindi il Castello di Lombardia, a nord del quale sorge la Rupe detta “Rocca di Cerere”, luogo dove doveva situarsi il santuario, che lo stesso Cicerone descrive e dove dovevano spiccare le due statue colossali di Demetra e Trittolemo.
Al termine della visita del Castello, una piacevole passeggiata nel centro storico di Enna ci condurrà a Palazzo Varisano, prestigioso palazzo del XVIII secolo sorto su un’antica dimora cinquecentesca. L’edificio ospita oggi il Museo Archeologico del territorio con collezioni provenienti dai principali siti della Provincia.
Secondo giorno: Morgantina, Museo Archeologico di Aidone e lago di Pergusa
Siete pronti a immergervi in uno dei siti archeologici più straordinari e meglio conservati della Sicilia? Raggiungete Morgantina e perdetevi in questo parco in cui strade, abitazioni, quartieri artigianali, teatro e aree di culto sono ben visibili e immerse in un paesaggio d’altura mozzafiato.
Concedetevi una pausa a Aidone, in un piccolo ristorante o caffè, per poi visitare il Museo Archeologico che conserva un capolavoro della statuaria greca, la dea di Morgantina. Trafugata e per anni esposta al Paul Getty Museum di Malibu, è rientrata da qualche anno nel suo luogo di origine. Potrete ammirare questa e altre opere d’eccezione, e farvi trasportare dai racconti della vostra esperta guida e immaginare come potevano essere decorati gli ambienti pubblici e privati dell’antica Morgantina.
Concludete la giornata con una sosta al lago di Pergusa, citato da diversi autori classici come il luogo in cui Kore fu rapita da Ade.
Terzo Giorno: Miniere di zolfo e Villa del Casale
La giornata inizierà dalla visita del Parco minerario di Floristella - Grottacalda, luogo in cui natura e storia si intrecciano. Passeggiando nel bosco, ascolteremo i racconti sui tanti minatori e operai che furono richiamati nell’Ennese e popolarono la zona per soddisfare la crescente richiesta di zolfo, minerale necessario per la produzione della polvere pirica.
Le condizioni estreme di lavoro, dove furono impiegati anche molti bambini (i cosiddetti “carusi”), ispirarono le pagine di molti illustri autori come Verga, Pirandello e Sciascia, rendendo immortali questi luoghi, tra i più significativi insediamenti di archeologia industriale esistenti nel sud d'Italia.
Dopo un pranzo in agriturismo, immergetevi alla scoperta di uno dei siti Unesco più importanti della Sicilia, la villa Romana del Casale, realizzata tra la fine del III e gli inizi del IV secolo d.C., che conserva 3500 mq di mosaici pavimentali, il più vasto complesso sinora ritrovato.
Quarto giorno: CALASCIBETTA, NECROPOLI DI REALMESE E VALLONE "CANALOTTO"
Una breve vallata separa il capoluogo di Enna dal paese di Calascibetta, anch'esso arroccato su una cima rocciosa.
Il tour nel territorio che lo circonda è una vera immersione nella natura e nell'archeologia: chi vorrà addentrarsi si troverà di fronte alla sorprendente testimonianza costituita dalla Necropoli di Realmese, un'intera parete di bianca roccia calcarea costellata da 288 tombe a grotticella risalenti ad un ampio periodo compreso tra il IX e il VI sec. a.C.
A breve distanza, il villaggio rupestre di Vallone Canalotto torna a testimoniare la plurimillenaria attitudine della gente del luogo al trogloditismo, con tombe rupestri, dimore in grotta e strutture semi-ipogeiche destinate alla viticoltura e ad altre lavorazioni artigianali.
Il nostro tour ha termine con la visita di Calascibetta: attraverseremo le vie tortuose e strette della Kalt el Scibet arabo-normanna fino a raggiungere sulla vetta la Chiesa Madre. Da qui godetevi il vasto panorama che spazia sull’intera isola.
Tra trekking e visite culturali non mancheranno le soste culinarie per scoprire le eccellenze di questo territorio incontaminato, tra cui spicca il piacentino ennese, un formaggio dal colore giallo intenso, dovuto all'aggiunta dello zafferano... giallo come i campi di grano e lo zolfo di questo entroterra siciliano.
Se vuoi conoscere meglio la storia e le caratteristiche dei formaggi siciliani puoi leggere anche questo nostro articolo.
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